Un museo unico nel panorama mondiale che emoziona, colpisce e non lascia indifferenti. Scoprite le sorprendenti opere di creatori autodidatti, lontani dai canoni convenzionali, nelle loro espressioni artistiche “nude e crude” come le ha definite il pittore francese Jean Dubuffet, ideatore del concetto di Art Brut.
La Collection de l’Art Brut è ospitata nello splendido Château de Beaulieu in un quartiere centrale di Losanna e presenta le creazioni di artisti autodidatti, spesso emarginati, detenuti o internati, persone marginali arroccate in una posizione ribelle o impermeabile alle norme e ai valori collettivi, che creano senza preoccuparsi della critica pubblica o dello sguardo degli altri.
Le loro opere, prodotte con mezzi e materiali generalmente nuovi, sono prive di influenze della tradizione artistica e applicano modi singolari di figurazione. Questi artisti, senza bisogno di riconoscimento o approvazione, creano un mondo a loro uso e consumo.
La definizione di Art Brut, tradotta in italiano in arte grezza o meglio arte spontanea, è stata coniata dal pittore francese Jean Dubuffet (1901-1985)
“Con Art Brut intendiamo opere eseguite da persone che non hanno alcuna cultura artistica, in cui il mimetismo, contrariamente a ciò che accade con gli intellettuali, ha poca o nessuna parte, in modo che i loro autori attingano tutto (soggetti, scelta dei materiali usati, mezzi di trasposizione, ritmi, modi di scrivere, ecc.) dal proprio background e non dai cliché dell’arte classica o dell’arte alla moda. Stiamo assistendo a un’operazione artistica pura e cruda, reinventata in tutte le sue fasi dal suo autore, basata unicamente sui suoi impulsi. Arte, dunque, dove si manifesta la sola funzione dell’invenzione, e non quelle, costanti nell’arte culturale, del camaleonte e della scimmia.
Jean Dubuffet, da L’Art Brut préféré aux arts culturels, Parigi, Galerie René Drouin, 1949.
Dal 1945 Dubuffet, alla ricerca di una forma d’arte libera dai condizionamenti culturali e sociali e convinto della fertilità creativa della follia, cominciò a raccogliere una collezione di oggetti creati da detenuti di ospedali psichiatrici, carcerati, personaggi originali, solitari ed emarginati affermando che “la vera arte è sempre dove meno te l’aspetti”. Nel 1971 Jean Dubuffet ha donato la sua collezione alla città di Losanna: 5.000 opere di 133 artisti e la Collection de l’Art Brut è stata aperta al pubblico il 26 febbraio 1976.
La collezione di oggi è l’erede di quella creata nel 1945 ed è diventata un riferimento internazionale del settore vantando più di 70.000 opere di 1.000 artisti. Essendo la prima collezione di Art Brut al mondo, è stata in grado di stringere solidi legami con istituzioni affini dedicate a questa forma di espressione fuori dalle norme e di sviluppare una rete che permette lo scambio, l’emulazione e la collaborazione. Dalla sua creazione, questa istituzione ha lavorato intensamente per il riconoscimento dell’Art Brut attraverso, un notevole arricchimento delle collezioni, quasi 100 mostre temporanee monografiche o tematiche, la pubblicazione di più di 60 cataloghi o monografie e di film documentari, oltre a collaborazioni e prestiti di opere, sia a livello nazionale che internazionale.
Nel Museo oggi sono in mostra permanente quasi 700 opere allestite su 4 piani unitamente ad interessanti esposizioni temporanee tematiche.
In quest’ottica fino al 1 Maggio 2022 è in mostra la 5° Biennale dell’Art Brut intitolata “Credenze”. Un esposizione che indaga il tema delle credenze ed i legami tra gli artisti, la religione e l’occulto.
Per orari di apertura e informazioni dettagliate e per saperne di più www.artbrut.ch
Informazioni utili
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